Le Manette del Valdarno
CUSTOM GROUP
La cultura custom.
Un pò di storia
Il mondo e la cultura Custom nascono in America nei primi del 900, legata principalmente alla mitica motocicletta Harley Davidson progettata da William Harley e Arthur Davidson nel 1901.
Nata con l’irrefrenabile desiderio di sfrecciare e competere, la Harley Davidson si affermò con impeto tra le ben centocinquanta case motociclistiche dell’epoca, sostenendo una rivalità vibrante con il marchio Indian.
Era il 1920 quando l’Harley Davidson si ergeva maestosa come la principale artefice della produzione di motoveicoli, lasciando tutte le altre aziende a guardare dal basso. Nel 1921, il bicilindrico ideato da William Harley sfidava il vento raggiungendo la sbalorditiva velocità di 100 miglia orarie, equivalenti a 160 km/h. Una moto che si guadagnò il titolo di “la più veloce del mondo“.
La trama avvincente del destino fece sì che le motociclette Harley Davidson venissero adottate dall’esercito americano durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. Da quel momento, queste ardenti destriere metalliche percorsero ogni angolo del globo, conquistando sempre più cuori con la loro presenza eroica e affascinante.
Il mito intramontabile delle motociclette custom, strettamente legato all’iconica Harley Davidson, trae le sue radici nel dopoguerra, quando i nostalgici veterani militari, uniti da un profondo senso di cameratismo, iniziano a formare club. In questo contesto, si sviluppa una sorta di ribellione politica e nasce una moda, uno stile di vita intrecciato con le esperienze militari, che riesce a penetrare il cuore di numerosi appassionati delle due ruote. Questi individui, in cerca di un’identità dopo le avventure belliche, spesso esperti di meccanica e oltre, si immergono in un’esperienza unica, divertendosi a trasformare e personalizzare le loro motociclette.
A partire dagli anni ’50, la cultura custom diviene una magnifica realtà, sostenuta dalla genialità commerciale di Arthur Davidson. Quest’ultimo, saggiamente, “concede” alle officine la possibilità di vendere le motociclette, dando vita alla prima “concessionaria” al mondo. Un connubio tra passione e imprenditorialità che ha contribuito a plasmare l’epica storia delle moto custom e ha reso la Harley Davidson il vessillo di un movimento unico e inarrestabile.
I Motorcycles Club, chiamati MC, hanno iniziato a formarsi dopo gli eventi noti come “I Disordini di Hollister” nel 1947. Questi disordini hanno visto la nascita dei primi club ribelli, conosciuti come “1%”, più decisi. Da qui proviene il termine comune e l’immagine del teppista di strada su una moto. Dopo questi eventi, le patch e i simboli iniziano a essere indossati dai motociclisti sui loro gilet, creando un mondo poco conosciuto ma diffuso, anche in Italia.
Il mondo dei Motorcycle Clubs (MC) è poco noto, ma è ampiamente diffuso anche in Italia. Alcuni dei più grandi gruppi a livello mondiale hanno annunciato la presenza di numerosi chapters (sedi, distaccamenti e direttivi territoriali) in tutto il paese. Inoltre, bisogna tenere in considerazione i numerosi gruppi MC esclusivamente italiani.
Oltre ai membri effettivi dei gruppi MC italiani e internazionali, esiste un mondo più ampio di bikers, fatto da appassionati di moto custom che cerca di capirne di più, si informa, cerca la sua collocazione più consona e si inserisce in una delle seguenti realtà:
MC LE (Motorcycle Club Low Enforcement):
In Italia, il primo gruppo MC LE ad approdare furono i “Blue Knights”. Attualmente, ne esistono circa una trentina di questi gruppi. Gli “LE” vivono secondo i valori storici, pur respingendo l’atteggiamento anarchico dei tradizionali MC. In genere, l’80% dei membri di questi gruppi sono militari delle Forze Armate, a seconda dei regolamenti interni.
HOG (Harley Owners Group):
Nata nel 1983, è l’associazione monomarca più grande al mondo. I gruppi HOG sono legati, per statuto, alle concessionarie Harley Davidson. Esistono anche i “Free Chapter HOG”, gruppi che seguono l’associazione mondiale ma non sono legati a nessuna concessionaria. In Italia, esiste un Comitato dei Free Chapter HOG.
Free Group:
Sono motociclisti che condividono la visione e lo stile di vita degli MC, rispettando le regole non scritte trasmesse dai vecchi gruppi. Pur abbracciando lo spirito di fratellanza, non sono disposti a sottostare alle rigide regole di cultura militaresca dei tradizionali MC, da cui la denominazione “free”.
Free Biker:
Questo è il motociclista che non si sente legato a un gruppo o a una condivisione particolare. Se conosce e rispetta la tradizione, indossa un gilet “total black” senza patch. Sarà comunque apprezzato da chiunque, sia in strada che nelle Clubhouse, i ritrovi dei motociclisti custom in locali pubblici o privati.