Il Consiglio Direttivo de Le Manette del Valdarno
Questi ominidi che vivevano di caccia e raccolto, che avevano imparato ad accendere e conservare il fuoco, nei soggetti più evoluti avevano addirittura iniziato a dipingere nelle grotte scene di vita comune, fin dall’inizio della loro aggregazione hanno avuto anche l’esigenza di dover organizzare la vita sociale stabilendo chi dovesse gestire l’intera tribù.
Vengono perciò scelti ciclicamente alcuni soggetti tra quelli che hanno sviluppato un linguaggio complesso (per intenderci ci si riferisce ad espressioni gutturali che vadano oltre la simulazione dei suoni emessi da marmitte, cardani, catene e pistoni), gente che per minimo sindacale abbia almeno il requisito della capacità di connessione pensiero-parola.
Tra questi solo lo Sciamano (presidente onorario) ha una carica a vita, mentre gli altri, la cui mansione è ben specificata, vengono scelti ogni due anni tra i sopravvissuti al “lancio delle pietre”, antica usanza e diritto ineludibile di tutto il branco nella celebrazione del rituale “Giorno dell’Adunanza”.